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Ti ho letto tutto d’un fiato, hai toccato tanti momenti, nei quali mi sono riconosciuta, con una leggerezza che pian piano arriva dritta al cuore, emozionando con un sorriso.
Grazie Elena.
Ho letto il libro in una serata….mi è piaciuto moltissimo…è emozionante, divertente, ironico….è una lezione di vita…tutti dovrebbero leggerlo!
L’ho letto tutto d’un fiato, perché è così si “fa leggere” il tuo lungo racconto. Ed è vero quello che si è detto ieri sera…non fai in tempo a piangere che, paradossalmente, già ti asciughi le lacrime e ridi!!! Merito della Maggica, sì, ma soprattutto della tua sorprendente vis ironica, con cui affronti, scimmiotti e combatti la “bestia”, trasformando la “tristechemio” in “chemioallegria”. Recuperare il valore delle piccole cose, la gioia di un compleanno, il senso del tempo, lo stupore davanti a una nevicata improvvisa è davvero una grande lezione di VITA, principalmente per chi vive la propria, lamentandosi del nulla. È stato un privilegio per me leggere questo tuo scritto, che arriva dritto come un pugno nello stomaco e poi ti accarezza, lasciandoti uno strano senso di sollievo, nonostante la malvagità del cancro. Hai saputo concimare, con la tua forza e la tua passione calcistica, uno dei terreni più ardui su cui coltivare. Complimenti davvero Elena Sorrentino!!!
Cara Elena, ho letto il tuo racconto ieri sera, nel letto, alla fioca luce della lampada da comodino, tutto d’un fiato, eccetto le note che parlano delle partite della Roma… Ho trovato il racconto dinamico, scorrevole, a tratti solo apparentemente “scollegato”, come, a tratti, lo è il flusso di coscienza, di ricordi, di pensieri e di sensazioni dell’essere umano. Ecco perché il tuo racconto è vero, umano, autentico, semplice come sa esserlo solo la verità. Sono fiera di te.
Cara Elena, il tuo lungo racconto parla di cancro e della Roma ma solo pretestuosamente: in realtà il tuo lungo racconto parla di passione, di voglia di vivere, di sfide e di lotte e di vittorie. Così si fa. Così si vive. Così si vince.
Ho avuto il piacere e la fortuna di incontrare Elena in un occasione un po’ speciale, non sapevo fosse una giornalista e cronista sportiva e non sapevo del suo amore per la Roma. Ho scoperto tutto insieme quando ha raccontato del suo libro in prossima uscita “Io, il cancro e la Maggica”. Ho voluto subito leggerlo perché ero certa che dentro avrei trovato la sua anima allegra e il suo immenso coraggio. Così è stato! La sua opera trabocca di passione, amore, coraggio nel percorrere un avventura che tutto è tranne che facile; eppure lei, Elena, con un coraggio da leone, e insieme alla sua magica Roma, ha saputo affrontare la sfida più grande, la più difficile e arrivare fino in fondo senza tentennamenti. Questo traspare dal suo bel racconto: la sua anima forte che ha trasformato i momenti di debolezza in armi per vincere la battaglia più difficile e più paurosa. Mai banale, mai lagnoso, mai scontato. Un racconto da leggere e rileggere.
Hai tutti i miei complimenti e la mia ammirazione Elena Sorrentino!!
Una bella storia. Il libro è leggero, ma allo stesso tempo profondo. È divertente e scorrevole. A volte fa riflettere ed emozionare. Brava Elena.
È bello conoscere delle persone così forte che no se rende invece si fa più forte sei un esempio per tanti che combateno queste male con forza coraggio e amore
Lettura bella, emozionante. A tratti vivace, a tratti scomoda per quello che racconta: il trattamento di una terapia che solitamente disumanizza, rende estranei da sé, ma che Elena ha saputo trasformare con la sua verve, con il senso di umorismo che la contraddistingue, in un’opportunità forte di vissuto e di fiducia. Fiducia nel sé, fiducia nella sua squadra di calcio, nelle passioni che rendono la vita leggera e sempre fatta di entusiasmo. Da consigliare a tutti!
Non immaginavo di poter imparare qualcosa dal mondo del calcio, per me lontanissimo e di cui non mi sono mai interessata. Ma questo libro non è la storia di una squadra, è un’avventura umana entusiasmante, che usa il pallone come metafora della vita, della forza di resistere ad una malattia importante, a vederla come un incidente nel percorso esistenziale, che deve sempre e comunque continuare. Grazie Elena…..anche per avermi fatto capire (finalmente) cosa sia un fuorigioco!!!